C’è questa famosa canzone del 1974 di Leonard Cohen che racconta la breve relazione del cantautore canadese con Janis Joplin nelle stanze del Chelsea Hotel, e la New York degli anni Sessanta nella quale “[they] were running for the money and the flesh”.
S’intitola “Chelsea Hotel #2” ed è un pezzo crudo, così diretto che anni dopo Cohen si dichiarò dispiaciuto per aver rivelato quella storia e particolari intimi dei loro rapporti fisici e intellettuali.
Pur avendo una particolare predilezione per quella canzone, non mi ero mai chiesto prima di ieri, per quanto fosse ovvio, se esistesse una “Chelsea Hotel #1”, e poi sabato scorso l’ho trovata quasi per caso in questo marasma di dati.
È un pezzo live che risale al 1972: la morte di Janis Joplin è sicuramente più fresca, il pezzo è bello e crudo come il successivo ma pieno di un trasporto nei sentimenti e di un’urgenza espressiva che i versi e la voce perderanno nei due anni successivi, quando il lutto sarà forse elaborato o comunque così raffreddato da far concludere gelidamente Cohen che “I can’t keep track of each fallen robin […] that’s all, I don’t even think of you that often”.