Quando c’era Lenin i treni arrivavano in anticipo.
Fu questa la ragione per cui i tifosi dello Zenit fermi alla Stazione Finlandia di San Pietroburgo per dare il benvenuto al centravanti oriundo brasiliano Tolstojinho – il cui arrivo previsto per le 16:32 era avvenuto invece alle 11:12 – si trovarono ad acclamare il leader della rivoluzione – il cui arrivo previsto per le 18:24 venne anticipato alle 16:35.
Le cronache dell’epoca raccontarono come, mentre i tifosi dello Zenit scandivano il nome del loro beniamino – TOL-STO-JI-NHO –, Lenin, sbalordito e stordito dagli acclamanti, li ringraziasse abbracciandoli uno a uno – «e io che pensavo che questo fosse un Paese di destra», «un grande avvenire si prospetta radioso dinanzi a noi», «qualcuno sa se lo Spartak ha vinto?».