Mi colpisce dalle cronache di ieri il fatto che il comizio della destra a Roma, nel quale sono intervenuti Meloni, Salvini e Berlusconi, sia stato aperto da Pino Insegno e chiuso sulla musica di Pupo. Mi colpisce non tanto per le prospettive della politica culturale di questo Paese (pacchiane, per quel che mi riguarda – ma non dimentico che per un decennio se ne è occupato Franceschini) quanto per la credibilità del gruppo che si appresta a salire al governo: anni a fracassarci le scatole con la storia della “famiglia tradizionale” e poi, nel momento più importante della sua storia politica, la destra si presenta allʼappuntamento mettendo avanti non solo cinque persone con una storia affettiva poco convenzionale ma addirittura lʼunico poligamo conclamato dʼItalia.