Non ho ancora visto il nuovo film di Nanni Moretti però stamane, mentre facevo la mia lunga colazione del sabato mattina, ho letto più o meno tutte le recensioni in giro nellʼinternet, e già ho riso, e già mi sono commosso, e ho capito che quel film parla anche di me, e che probabilmente ho già lo sguardo sul mondo e lʼamarezza di un settantenne: dio mio che depressione, quei trentʼanni di immobilità non vissuti che mi porto sul groppone, senza aver goduto nemmeno di unʼopportunità del mondo di ieri, la mia periferia, non oso immaginare cosa accadrà quando forse sarò seduto al cinema, sarò felice per quel che vedrò e triste per quel che ascolterò e andrà bene così, dottore mi prescriva dei sedativi, sì, mi accontento, grazie.