È molto interessante rileggere in questi giorni quel che scriveva il Manzoni della peste nel seicento, in particolare lì dove avvisava che l’esercito in strada non lascia mai presagire nulla di buono.
Interessante, Manzoni, anche lì dove scriveva che mesi di libertà, le vite di molti e la salute di tutti non possono essere sacrificati per garantire l’interesse privato e il profitto degli associati di Confindustria e altri infami che non forniscono beni e/o servizi essenziali.
Daje Alessà, sempre attuale!