È molto interessante rileggere in questi giorni quel che scriveva il Manzoni della peste nel seicento, in particolare lì dove avvisava che l’esercito in strada non lascia mai presagire nulla di buono. Interessante, Manzoni, anche lì dove scriveva che mesi di libertà, le vite di molti e la salute di tutti non possono essere sacrificati per garantire l’interesse privato e il profitto...
Lockdown
Aspettiamo. Mi è tornata alla mente una breve storia di Antonio Delfini, “L’osteria senza avventori” (in Autore ignoto presenta – Einaudi). Racconta l’infinita solitudine di un oste che se ne sta col viso spiaccicato contro la finestra del locale ad attendere un cliente.
A casa e ritorno
I racconti di Offutt sono stati la scoperta più bella dell’ultimo anno, così bella che ora vorrei visitare il Kentucky (ma i sentimenti, in quelle storie, sono gli stessi delle nostre province).
Ta-dàm!
Stamattina mia figlia mi ha chiesto quale canzone mi piacesse alla sua età e ta-dàm!